mercoledì 18 febbraio 2009

Nick&Norah: Tutto accadde in una notte

LIBRO

Lessi una recensione piuttosto positiva di questo libro su un numero di qualche anno fa di Sonic e solo ultimamente (dopo aver scoperto del film tratto dal libro) ho deciso seriamente di procurarmelo. Ecco, l'idea di una location punk, di ragazzini (della mia età in effetti ma non so perchè mi dia così fastidio) che parlano di straight edge, minor threat e si scambiano le compilation, beh solo l'idea di dover leggere di cose che fino a due minuti prima consideravo di mio strettissimo utilizzo, mi faceva venire l'orticaria. Un po' come in Juno,quando vedi questa sedicenne che cita gli Stooges e parla dei Bad Religion con tanto di slang ggiovanile più o meno incomprensibile ed irritante.
Il libro paradossalmente si è rivelato una piacevole sorpresa. Di quelle che nel giro di qualche ora riesci a percepirle a pieno, e poche ore dopo non riesci a toglierti dalla mente. Si alternano due facce della storia, Nick e Norah, due teenager che si incontrano ad un concerto punk e lui le chiede di fargli da ragazza per cinque minuti, poi per i motivi più svariati si ritrovano a vivere rocambolesche avventure a colpi di playlist e conversazioni piacevoli. Due facce della stessa storia raccontate da due scrittori per ggiuovani che si passano la palla e lì dove finisce l'uno, incomincia l'altro. La Cohn che scriverebbe proprio come un'adolescente isterica con tanto di maiuscolo per sottolineare l'isteria da sindrome premestruale, e David Levithan che invece pare essere più riflessivo, tranquillo e forse più immediato proprio come lo saprebbe essere un ragazzo.
Per trascorrere un tre orette piacevoli, distesi sul letto, ad ascoltare in sottofondo uno dei dischi che si ha sulla mensola apposita (certo per chi ancora compra il feticcio), io personalmente ho accompagnato il tutto con l'ultimo acquisto fatto alla red cars go faster: il doppio vinile verde e nero degli Who calls so loud uscito per l'Adagio.
Beh, son belle cose, soprattutto per chi certe cose le vive davvero, e quindi solo per queste persone, il libro assume un retrogusto di dolceamaro che non è per niente sgradevole.

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